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Trasformatori

Ieri ed oggi

Dal trasformatore monofase al trifase, passando per la produzione di trasformatori per l’alta tensione, Varat si distingue nel settore grazie non solo all’esperienza decennale ma soprattutto all’incessante aggiornamento tecnologico sia in termini di materiali che di macchinari. Vediamo come è cominciato tutto.
Per iniziare a parlare di trasformatore monofase, trifase, per alta tensione o qualsivoglia altra topologia, bisogna risalire al 1884. In quell’anno, dal Giurì internazionale dell’Esposizione di Elettricità di Torino vennero fatte in grande scala le prime esperienze sul generatore secondario di Goulard & Gibbs (vd. Fig.), i due tecnici a cui dobbiamo appunto il primo esemplare.
Dopo di loro, molti altri tecnici studiarono e realizzarono tanti trasformatori elettrici, sviluppando questa macchina statica e giungendo in pochi anni a costruzioni simili a quelle odierne. Tra questi ricordiamo nomi come Ganz, Stanley, Mordey, la ditta Westingouse, Siemens, De Ferranti e Varley: i loro modelli sono i progenitori degli attuali trasformatori nelle loro varie forme: trasformatore monofase o trifase, di potenza, di isolamento, di sicurezza e così via.
Dopo 130 anni si costruiscono ancora trasformatori elettrici per l’alta tensione e se ne costruiranno ancora per molto tempo; cos’è cambiato da allora ad oggi?
Il principio fisico, ovviamente, è il medesimo; i cambiamenti più importanti hanno interessato i materiali, le caratteristiche degli stessi e gli accessori.
Dai supporti di legno, agli isolanti di cartoncino spalmati di gomma lacca dai fili di ferro dolce, si è giunti ai lamierini magnetici tranciati con cifre di perdite estremamente basse a degli isolanti che possono lavorare a temperature di 200°C senza perdere le loro caratteristiche dielettriche estremamente elevate.
Dai rivestimenti per i fili di rame in cotone agli smalti oleoresinosi si è arrivati agli attuali smalti che possono lavorare fino a 220 °C; dall’utilizzo delle carte di cellulosa o delle miche o della guttaperga si è giunti agli attuali isolanti in Mylar, Nomex o Kapton.
L’utilizzo del trasformatore monofase, trifase, d’isolamento e di tutti quelli nati nel tempo, ha subito nell’arco di un solo cinquantennio molti mutamenti, da un semplice impiego in sistemi di alimentazione agli attuali utilizzi dove l’elettronica lo obbliga molte volte a lavorare con forme d’onda non sinusoidali.
Rispetto al monofase, il trasformatore trifase, in alcune sue accezioni diverrà – grazie alle sue prerogative elettriche – sempre più importante quanto più si tenderà ad inquinare le reti elettriche con sistemi elettronici ed elettrici non lineari.
Con l’enorme diffusione dei computer e dei sistemi di illuminazione con lampade a scarica, per citare solo due delle fonti di inquinamento, il vecchio trasformatore può aiutare a ripulire le linee elettriche da armoniche che altrimenti circolerebbero libere.
Nel corso degli anni sono diventate indispensabili delle regolamentazioni che stabilissero dei criteri costruttivi e di prova validi per ogni singolo trasformatore monofase o trifase, così come per i trasformatori per l’alta tensione, d’isolamento e così via, al fine di assicurare sia la qualità del prodotto che la sicurezza nell’esercizio. Questo perché sono cambiati tecnologie e utilizzi, e si è diffuso l’impiego in apparati alla portata di tutti.
Oggi, Varat è un’azienda leader nella produzione di trasformatori, grazie alla sua dedizione all’innovazione e all’aggiornamento tecnologico. L’azienda è costantemente impegnata nel migliorare i propri prodotti e servizi, offrendo soluzioni efficienti e affidabili a una vasta gamma di clienti in diversi settori. Grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni e all’attenzione alle esigenze del mercato, Varat è in grado di fornire trasformatori monofase, trifase, per alta tensione e di altri tipi, garantendo sempre un alto livello di qualità e affidabilità.